Otto libri (belli) da regalare a Natale (e non solo)

La vita è troppo breve per sfogliare libri impaginati male. Ecco 8 consigli per i feticisti della carta stampata che adorano quella sensazione a metà strada tra piacere oscuro e stupore infantile. Requisiti fondamentali: carta robusta e patinata, rilegatura abbondante, grafica di qualità.

1.  Grafica della Strada – The Signs of Italy

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Fotografie a insegne. Riflessioni su font che credevate fossero estinti, invece rimangono in bella vista in strade più o meno centrali delle nostre città.

2. The Monocle Guide to Good Business

Avete intenzione di fondare una piccola società? Un vostro amico ha questo sogno nel cassetto? Beh, questo è il libro che fa per voi. Garantisce quella bibbia di stile che è Monocle.

3. Dolce Vita – Italy in the 1980s

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Per la serie: “come eravamo“. Un libro fotografico – da Milano alla Sicilia – che mostra con toni caldi e occhio divertito il nostro paese 30 anni fa.

4. 36 Hours. 125 Weekend in Europa

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Una vera manna dal cielo per chi ama i weekend fuori porta, i voli low-cost, i viaggi improvvisati. Un sacco di mete e itinerari da scoprire in…36 ore. Con la benedizione del The New York Times.

5. American chronicles: the art of Norman Rockwell

In concomitanza con la mostra a Roma, la prima in Italia, ecco il catalogo ad opera della sempre puntuale Skira. Un volume essenziale per gli appassionati dell’illustratore americano.

6. The Kinfolk Table: Recipes for Small Gatherings

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Per chi già conosce Kinfolk Mag, c’è poco da aggiungere. Per i neofiti, beh, da questo libro dovete aspettarvi: immagini splendide di ambienti, tavole, famiglie e ricette di tutti i giorni. Un viaggio – intimo – di casa in casa.

7. In un’altra parte della città. L’età dell’oro delle cartoline

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Anti-estetica dell’estate. Cartoline, nuovo (?) stato dell’arte. Tra la fine degli anni cinquanta e i settanta, ecco i non-luoghi che raccontano una storia a parte, orgogliosamente anti-turistica, del nostro paese.

8. Gail Albert Halaban: Paris Views

Un po’ indiscreto. Un po’ voyeur. Un po’ Finestra sul Cortile. Uno sguardo che sembra spostare le tende per invitare lo spettatore in un mondo privato di gente comune.