Da anni si leva un grido unanime da parte degli utenti di Facebook: Mark Zuckerberg, dacci il pulsante “non mi piace”!
Negli anni si sono avvicendate applicazioni di terze parti per installare il desideratissimo pulsante (applicazioni che portavano a malware nell’80% dei casi), ma nei fatti la richiesta non è mai stata accontentata. Forse perché Facebook è da sempre sinonimo di “like”, replica positiva, ma allo stesso tempo piuttosto inespressiva e a buon mercato, inarticolata rispetto a un commento.
Andando sempre più nella direzione delle emoji e degli adesivi (come pure delle gif incorporate), arriva Reactions: oltre al mitico pulsantone del pollice in su, avremo 6 faccine a disposizione: affetto/amore, risa, gioia, meraviglia, tristezza e rabbia. No, nessun “mi piace”, come spiega Zuckerberg:
Reactions vi darà la possibilità di esprimere amore, divertimento, gioia, sorpresa, tristezza e rabbia.
Non è un dislike button, ma vi darà la possibilità di esprimere facilmente tristezza ed empatia – oltre che gioia e calore. Sarete in grado di esprimere quelle reazioni che vanno oltre il Like Button.
Per evitare un effetto controproducente (immaginatevi di ricevere un numero considerevole di dislike su un status o un’immagine a cui tenete particolarmente), Facebook punta tutto sulle reazioni. Un metodo non innovativo, assolutamente: basta pensare al pioniere, BuzzFeed, il media social per eccellenza, che da anni offre la possibilità ai propri lettori di commentare con etichette come win, fail, cute, lol o ancora, per citare un esempio più vicino, il Corriere della Sera che propone, a piè di ogni articoli, la domanda “Dopo aver letto questo articolo mi sento…” accompagnata da 5 faccine.
Vedremo come saranno le…reazioni a Reactions.